“Ecco ciò che amo della lettura: di un libro ti può interessare un piccolo particolare, e quel piccolo particolare ti condurrà a un altro libro, e da lì arriverai a un terzo. È una progressione geometrica, di cui non si vede la fine e che ha come unico scopo il piacere.”

Il film ci racconta una storia che si muove avanti e indietro nel tempo, che comprende anche il dramma della guerra, un racconto misterioso e un triangolo amoroso che veicola anche il senso del luogo, l’appartenenza ad un’isola, la splendida ambientazione di Guernsey.
Juliet è particolarmente efficace come personaggio, uno spirito libero alla ricerca del suo ambiente e della sua direzione, ed il suo viaggio diventerà un percorso intimo di riappropriazione del proprio destino
Non è solo una storia romantica, riguarda i libri, il piacere della lettura, il coraggio di perseguire i propri sogni, la necessità di creare uno spazio in cui potersi sentire liberi: la torta di bucce di patata del titolo è il nome che la società prende come conseguenza di un grave razionamento di cibo da parte dei soldati tedeschi, una società letteraria nata come un vero rifugio.
Il peso della guerra e dell’occupazione è un fardello, una cicatrice per la gente del posto
Il film dal punto di vista estetico è un vero piacere, le location e gli scenari sono stupendi, riescono a dare un motivo in più a Juliet per lasciare la caotica Londra e perdersi nelle verdi terre e nello stile disadorno di Guernsey.

Il film coglie i migliori aspetti di una storia d’evasione, un racconto d’amore e di incontri bizzarri, che vive di una produzione solida sempre stimolante, ma dall’altro coglie molti meno dettagli sui sapori e dissapori bellici e sulla vera natura di un club letterario, particolari che avrebbero donato al film una complessità ancor più rara.
Sin dal titolo, lungo e decisamente bizzarro, evoca una storia d’altri tempi, una pagina di un passato perduto tra le pieghe della memoria, che si apre a molti spunti di riflessione.
Il film, intelligentemente orchestrato dal regista Mike Newell, è molte cose insieme, period drama, commedia brillante, storia romantica, racconto di guerra e omaggio al piacere per la lettura e al potere che i libri hanno di salvare la vita delle persone.

Una storia romantica, ottimista, forse troppo per i nostri giorni, ma deliziosamente sincera e genuina, un piacere per gli occhi e un momento di evasione che ci ricorda come esistano luoghi e persone che ci appartengono ancora prima di conoscerle e che qualche volta il segreto per scoprire chi siamo, può celarsi dietro un libro trovato per sbaglio in uno scaffale dimenticato.

La Rouquine

Recensione film – Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey
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