Sia i film che le illusioni si compongono di tre elementi fondamentali: promessa, svolta, prestigio. Nella promessa il regista ci mostra qualcosa di ordinario, con i due apprendisti illusionisti in cerca di successo, e ai nostri occhi tutto sembra regolare. Nella svolta il regista prende l’ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Nel prestigio il regista scopre le carte e dimostra quanto sia stato facile ingannare lo spettatore, con un trucco tanto banale quanto assurdo.

In una Londra vittoriana di fine Ottocento, ricostruita con una fotografia e una scenografia dalle suggestive atmosfere, i fratelli Nolan ci narrano con sapienza, la storia di due illusionisti prigionieri di un’ossessione e di un’illusione. Costretti dalla loro anima a suscitare lo stupore e la meraviglia del loro pubblico, si fanno guerra apparentemente guidati da buoni sentimenti, ma in realtà spinti da ambizioni ciniche, spietate ed egoistiche.

“The Prestige” è la storia di una rivalità, fatta di invidie e di rancori, è la storia di una vendetta, di un conflitto che porterà i due protagonisti a sacrificare tutto quello che hanno, in funzione di una gara che può avere un solo vincitore. Saranno artefici di un gioco in cui i limiti vengono continuamente superati, da spettatori ci risulterà difficile fare il tifo per uno dei due protagonisti durante la visione, perché entrambi si sporcheranno le mani indegnamente.  La loro volontà di spingersi all’estremo pur di meravigliare il pubblico, è l’elemento caratteristico che permea tutta la storia ed entrambi saranno così dediti al loro lavoro da perdersi in se stessi, rompendo, lacerando, tutti i loro amori e amicizie.

Parlando proprio dei due protagonisti, bisogna riconoscere il grande merito della riuscita del film a Christian Bale e Hugh Jackman, che donano grande emotività alla storia di Nolan e un’eccellente interpretazione sul set. Spettacolare anche la prova d’attore del longevo, e mai troppo elogiato, Michael Caine, buona (in tutti i sensi) la presenza nel cast della splendida Scarlett Johansson. C’è poi David Bowie che, come in Twin Peaks, recita una piccola ma importantissima parte, facendo un’entrata in scena originalissima, di forte impatto visivo, davvero da inchino.

The Prestige, infine, è un film che dopo tanti anni riesce ancora a far discutere il pubblico. Il merito va tutto a Nolan e alla sua abilità nell’indirizzare la sceneggiatura dove lui desidera. Orientando lo spettatore verso ciò che preferisce, nei modi e tempi da lui stabiliti, il regista realizza l’ennesima perla della sua carriera. Senza dubbio un film da vedere e rivedere più volte.

VOTO 9

Paolo Condurro

The Prestige – Recensione film