Primo passo della Commissione Europea verso una Europa sempre più unita anche sotto l’aspetto della fruizione dei contenuti digitali online come cinema, musica e giochi.

Nel dicembre 2015 la Commissione Europea ha proposto un regolamento per ampliare l’accesso ai contenuti online per i viaggiatori nell’UE, che è stato approvato il 9 febbraio 2017.

Cosa prevede questa decisione?

Il regolamento prevede la portabilità, ovvero la possibilità di usufruire del proprio abbonamento digitale anche in un paese, all’interno dell’Unione Europea, diverso rispetto a quello di residenza.

Ora infatti alcune emittenti bloccano totalmente il servizio (Sky Go, Now Tv, Infinity) mentre altre, come Netflix, permettono la fruizione solo dei contenuti presenti nel luogo in cui l’utente si connette (in Francia vedrà il catalogo francese, in Spagna quello spagnolo ecc..).

Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, ha apprezzato l’accordo, raggiunto solo una settimana dopo quello sulle tariffe di roaming all’ingrosso: «L’accordo porterà benefici concreti ai cittadini europei che potranno usare in tutta Europa l’abbonamento che hanno sottoscritto nel paese d’origine per guardare gli eventi sportivi preferiti, le serie che più amano e ascoltare la musica che prediligono.»

Queste regole saranno valide per tutti i servizi per il quale viene previsto un costo di abbonamento mentre per i contenuti free (Spotify Base, Rai.tv ecc.) queste regole saranno facoltative.

La norma non è ancora in vigore ma deve ora essere formalmente confermato dal Consiglio dell’Unione europea e dal Parlamento europeo. L’entrata in vigore è prevista entro l’inizio del 2018.

Secondo i dati di Bruxelles del 2016, il 64% degli europei ha utilizzato internet per musica, film, serie tv e giochi, e il 30% ha usufruito di servizi a pagamento. La spesa dei consumatori di contenuti a pagamento è cresciuta del 113% tra il 2010 e il 2014 e il numero degli utenti è cresciuto del 56% tra il 2014 rispetto al 2015.

Un’indagine condotta nel 2015 aveva rilevato inoltre che un europeo su tre, uno su due considerando solo la fascia di età tra i 15 e i 39 anni, chiedeva la portabilità dei servizi online e la possibilità di accedervi quando si è in viaggio tra un Paese e l’altro dell’Unione.

Questo è solo il primo passo verso un mercato digitale unico europeo, dato che la Commissione vuole abbattere totalmente ogni barriera nazionale.  L’obbiettivo finale è quello di permettere ad ogni cittadino europeo di abbonarsi a qualsiasi tipo di servizio online a prescindere dalla propria residenza.

Davide Busin

Mercato unico digitale: primo passo verso un mercato unico europeo?