Sotto la pioggia dei social media, un nuovo termine si aggiunge alla già folta schiera di neologismi tecnologici: lo youtuber. In questo marasma di personaggi più o meno validi e valorosi, una menzione particolare va a chi coscientemente prende in giro le star improvvisate della blogsfera, incapaci e maestri del nulla e, soprattutto, inconsapevolmente comiche.
Tra gli antieroi che fronteggiano gli “scemi del villaggio globale” una menzione particolare va alla trentenne Colleen Ballinger, creatrice dell’iconografica Miranda Sings, che dal 2008 con appuntamenti periodici su YouTube, dileggia i tanti parvenu della rete che, pur cantando male, ignorano di non avere talento.

 

A sinistra Miranda, a destra Colleen

Nei suoi spettacoli, Colleen Ballinger, per mezzo e voce del suo alter ego Miranda Sings, canta e balla in modo caricaturale, si ingegna in tutorial surreali e pontifica su argomenti di attualità. Ma soprattutto fronteggia il tracimante fenomeno degli haters, gli odiatori professionali; anche questi privi di arte, ma che eccellono in commenti impietosi pieni di invidia a acredine.
Tanto materiale sui “leoni da tastiera” e sulle “star da cameretta” non poteva e non doveva andare perso; nasce così lo show televisivo targato Netflix HATERS BACK OFF!, traducibile con un biblico “Vade Retro Haters”, in cui Miranda Sings si fa agiografia di una ragazza infantile, presuntuosa e priva di talento sulla strada del successo.

La cronaca della sua difficile ascesa coinvolge personaggi bellissimi, raccontati con simpatia e rassegnazione: una mamma succube, una sorella “migliore” ma ignorata, uno zio del tipo «io farò di te ciò che non sono stato mai» e un allampanato coetaneo schiavo del cieco amore, vittima prediletta delle frustrazioni.

Leggendo le recensioni e i commenti su Haters Back Off! raccolti dalla rete (e dove sennò!), il telefilm non sarebbe piaciuto ai più, ma sono convinto che la disaffezione di molti è collegata proprio a Miranda Sings. Direi che è comprensibile, specie se si identifica la serie col personaggio principale, creato, pensato e sviluppato per essere insopportabile, cinico e fondamentalmente stupido.

Ogni atteggiamento della protagonista, dalla voce sgraziata alla mimica caricaturale, fino all’insostenibile alterigia con cui tratta chiunque, sono pennellate di colore acido su una tela che deve generare repulsione.

Ma a me è piaciuta molto, perché quella stupidità esiste per davvero. Per non parlare della presunzione e del completo disinteresse verso gli altri. La si vede tutti i giorni, ne siamo circondati.
In questo senso, ho trovato Haters Back Off! tristemente vero, anche se le situazioni descritte sono comiche in modo travolgente.

Lo show fa ridere. Ci riesce in modo in apparenza semplice, ma in realtà ben strutturato… come articolata e coscienziosa è la morale di fondo.
La forza dello show è data dal passaggio da situazioni innegabilmente divertenti alla svolta drammatica presa sul finale: istantanea, rapida, dolorosa. Di incomunicabilità si soffre (la madre), come anche di sottostima (la sorella e l’innamorato) e di sogni infranti caricati sulle spalle altrui (lo zio). Alla presa di coscienza delle proprie croci da parte della sua corte, Miranda Sings rimane sola.

Il vuoto si sente. È opprimente, disperato: Colleen Ballinger e i suo collaboratori hanno scritto, diretto e montato un capolavoro di sensazioni.
Tutto è diventato ancora più reale e i colori sgraziati del dipinto “Miranda” si incupiscono nella luce bluastra dello schermo del computer che illumina/oscura un volto atterrito solo per un penoso attimo, ma via via più soddisfatto e tronfio nel contare i crescenti like al suo teatrino.

Niki Manzoni

HATERS BACK OFF!: cronaca dell’ascesa di uno Scemo del Villaggio Globale
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